Regione Calabria

E’ il gonfalone cittadino. Grande drappo di seta azzurra issato su un’asta alta circa 6 metri, era il simbolo dell’autonomia di Seminara e, verosimilmente, costituiva, in un’epoca di rigide stratificazioni e differenziazioni sociali, il collante in grado di unire in un unico sentimento di forte orgoglio campanilistico i più disparati ceti sociali della comunità Seminarese.

 

Le origini del palio tuttavia vengono ridotte ai rapporti che Seminara aveva intrattenuto con alcune città Toscane. Infatti, la lavorazione della seta nella fiorente Seminara, aveva consentito la creazione di un legame con Siena e Firenze ove, da tempo remoto, si praticava l’usanza del palio, ovverosia dello sbandieramento di una grossa e lunga asta di legno con su attaccato un grande drappo di stoffa colorata. E furono proprio alcuni commercianti toscani di seta che portarono a Seminara l’uso dello sbandieramento.

 

Nel tempo esso ha subito delle modificazioni ed oggi il suo uso, esclusivamente praticato in occasione della festività della Madonna dei Poveri (dal 10 al 15 agosto), si limita a far volteggiare, ad intervalli vari di tempo e nelle piazze o nei larghi spazi, l’asta ed il drappo. Il “giro” del Palio, al ritmo dei tamburi, è fiero e fisicamente oneroso (viste le dimensioni dell’asta) priviliegio pressochè secolare di una famiglia seminarese.

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