Tra le varie manifestazioni popolari ancora vive a Seminara, la più spettacolare senza dubbio è la danza dei “Giganti”, due fantocci di carta pesta, alti circa 3 metri, portati in spalla da due uomini e fatti danzare al suono di tamburi in tutte le strade del paese durante la festa della Madonna dei Poveri.
Il gigante nero, chiamato “Grifone", raffigura il truce saraceno e ”Mata”, nelle sembianze di una bella e prosperosa popolana, la sua preda.
La loro danza è accompagnata da altri due fantocci: un cavallo ed un cammello. La loro origine è probabilmente araba e nella mitologia antica essi raffigurerebbero i fondatori della città di Messina; essi infatti sono presenti anche in Sicilia, Sardegna ed in Spagna.
Si narra di un principe moro che giunge sui lidi del nostro Sud, rapisce la bellissima fanciulla bianca e la conduce nel suo palazzo in terra d’Africa, dove ci sono i
cavalli, cammelli schiavi (nel nostro dialetto: 'u scavuzzu = lo schiavo)
I giganti quali simbolo di libertà vennero adottati in molte città non solo siciliane ma anche della Calabria che, come Messina, avevano subito devastazioni saracene e turche. Mentre nel tempo scomparvero a Reggio Calabria ed in altri centri, sopravvivono ancora oggi oltre che a Seminara a Tropea, Spilinga, Dasà, Brognaturo e Palmi.
La danza dei Giganti si svolge dal 10 al 15 agosto.